COMINCIANDO DA COMO - DON GUANELLA E LA FAMIGLIA GUANELLIANA OGGI
di don Fabio Pallotta, guanelliano
Don Guanella e la sua Famiglia oggiVorrei che ci fermassimo un po’ a riflettere su don Guanella e la sua Opera, pellegrina nel mondo, oggi. Offro alcune riflessioni, non uno studio; idee rubate dentro le mie giornate da operaio. Le metto lì, perché qualcuno le riprenda, le discuta, le allarghi e, magari, se ne parli. Mi piace sempre quella pagina del profeta Amos (3,12): “Come scipperà il pastore dalla bocca del leone due zampe o un pezzo d’orecchio”. Così dovrebbero essere per un guanelliano lo studio e la scrittura: resti di pensiero, rimasugli strappati dalla bocca di un lavoro che esaurisce molte delle forze.
Credo che tutta la Famiglia guanelliana dovrebbe incrementare questa fatica di trattenere un resto per non darsi, arresa, all’usura dei giorni. Lo faceva il Fondatore che sentiva la passione narrativa, nonostante la morsa del lavoro, ma che non ha mai scritto per vezzo letterario e non si è mai atteggiato a scrittore sospeso sul foglio. Scrivere come missione, tutto e sempre per il Signore e per i suoi signori, i poveri; scrivere come riposo, una sorta di attività festiva, intrusa dentro le giornate massacranti.
Penso che per tutti coloro che fanno parte della Famiglia guanelliana, don Luigi dovrebbe essere conosciuto, prima di tutto, come un membro di questa Famiglia; uno che, prima di rappresentare un termine di preghiera e di devozione, è uno di noi. Da pochi mesi abbiamo finito di celebrare il centenario di quel giorno in cui don Guanella, insieme con gli altri, professò i voti religiosi pubblici nella Casa Madre di tutte le Case. Lì era uno di loro e quello è uno dei punti di partenza per considerare don Guanella in mezzo a noi, inseparabile dalla sua Famiglia, di cui è centro e cuore. Non il capo, ma il centro e il cuore.
Egli è anche inseparabile dalla Chiesa di Como, della quale è fiore, segno, figlio. In lui esiste una perfetta continuità tra l’essere prete di quella Chiesa e fondatore di una nuova Famiglia religiosa; pur non accettando legami giuridici vincolanti, don Guanella ha sempre vissuto con grande fluidità la sua doppia appartenenza e la Chiesa di Como è davvero la sua madre nella fede e nel sacerdozio. Per tutto il corso della sua esperienza di Fondatore, cioè quasi trent’anni, non ha mai avvertito il problema di dover rompere con quel progetto di Chiesa; ci sono stati comaschi che, senza dubbio, hanno infranto e rotto qualcosa del suo cuore, laici e clero, ma lui non ha mai preso in esame di estraniarsi da quella Diocesi, anzi sia quando parte per Torino, sia mentre è lì, sia quando decide per il ritorno non ha altra mira se non quella di “vedere di affrettare là l’opera di qualche istituzione”, cioè in Diocesi, come scrive dal Piemonte nel Maggio 1878 al suo Vescovo Carsana.
Don Guanella è comasco effectu ed affectu, per la legge e nel cuore. Ma allo stesso tempo ha sposato la novità dello Spirito che, per vie provvidenziali, gli suggerisce ‘un altro ministero’ rispetto a quello strettamente canonico della cura d’anime e così passa dalla parrocchia tradizionale alle sue istituzioni, ma è prete qui e lì senza fratture interiori, all’obbedienza del suo Vescovo sì, ma anche nell’ascolto dello Sposo che apre altre vie.Continuità nella novità.
Ecco: sapremo riscoprire queste due anime del sacerdozio di don Guanella? Se nel Rituale della Pasqua gli Ebrei prevedono la riservazione di un posto per il profeta Elia, a me pare che nella Chiesa di Como e nelle assemblee guanelliane si dovrebbe riservare un seggio per don Guanella, figlio e frutto di quella Chiesa e della sua famiglia.
Appare chiaro come la prima devozione a don Luigi non consiste nel pregarlo, ma nell’essere in comunione con lui, dal momento che egli è figura tra le migliori della sua Chiesa e di noi sua famiglia, avviso di ciò che ciascuno di noi dovrebbe essere. Poi sì, lo si deve anche pregare, ma il Nuovo Testamento ci insegna a cominciare sempre dall’interno, dal cuore, perché se si parte dall’esterno non si arriva a modificare il cuore. Anzitutto la consanguineità, la familiarità!
A livello formativo questa è una ‘chiave’ nel senso che senza di essa ogni approccio al Fondatore è nozionale, culturale, forse anche colto, ma freddo, posticcio, sovrapposto; e rischia di mancare quello che permise ai guanelliani della prima ora di sentirsi parte del disegno, e cioè il legame personale col Fondatore che genera la disponibilità a dare la vita per l’Opera e risponde alla domanda essenziale: perché sto qui? Perché sono venuto da don Guanella? Perché guanelliano?
Né i voti, né l’abito, né le devozioni comuni, meno ancora le case di formazione (si noti: non esistevano e vennero solo dopo, forse a tradimento) avevano per i primi Servi e le prime Figlie quel valore evocatorio che invece ebbero il vocabolario loro proprio e le realtà corrispondenti: stare con don Luigi, lavorare per i poveri, vivere come in famiglia… Accettarono quella via perché sentivano di aver trovato quanto cercavano da tempo e percepivano che Dio li chiamava davvero a quel progetto di Chiesa: erano loro il ‘tipo’ del religioso nuovo per quei tempi nuovi e don Guanella era il prototipo, l’apripista; di lui appresero le battute, le espressioni più frequenti, le maniere di rispondere alla vita…
Forse è per questo motivo che a suo tempo il Seminario Guanelliano e il Noviziato furono collocati a Chiavenna e che portare via di lì i giovani in formazione fu avvertito per ben due volte come uno strappo; la sua Valle, la sua gente, quel linguaggio e quel clima… erano da soli un ponte con don Luigi e anche oggi, a livello formativo, prima dovremmo curare affinità spirituale e sintonia di comunione col Fondatore e solo dopo la devozione. Chiavenna e tutta la Valle andrebbero rivalorizzate in quest’ottica di ‘luogo santo’ della memoria, se è vero che l’ambiente è già di per sé formativo, senza mediazioni.
Quale dovrebbe essere la prima lettura sul Fondatore?
Continua
COMINCIANDO...La preoccupazione per le origini (1)
COMINCIANDO...Don Guanella e la sua Famiglia oggi (2)
COMINCIANDO...Don Guanella è il testimone delle origini (3)
COMINCIANDO...Don Guanella è l’iniziatore della Casa ‘Madre’ di tutte le Case (4)
COMINCIANDO...Don Guanella è maestro di santità (5)
COMINCIANDO...Don Guanella è il padre dell’accoglienza (6)
COMINCIANDO...Cominciando da Como – Tornando a Como (7)