Dio non solo ci chiama alla conversione: egli ci dona la conversione. Vi darò un cuore nuovo (Ez 36). Ci dona un cuore vivo e palpitante e mette dentro di noi lo Spirito per amarlo con tutto il cuore. Gesù durante la sua vita terrena ha perdonato i peccati e ha lasciato ai suoi apostoli il suo potere di perdonare: Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi a chi non li rimetterete resteranno non rimessi (Gv 20,22-23).
La Chiesa è consapevole che il potere comunicato agli apostoli continua in essa lungo i secoli. Il perdono e la riconciliazione ci vengono donati nel sacramento della penitenza o confessione. Il sacramento è un incontro con il Signore Gesù. Egli è il Risorto, è il Signore, è il Vivente, sempre presente e operante.
Nel sacramento noi incontriamo Cristo che agisce mediante lo strumento che è il sacerdote. È il Signore Gesù che ci assolve e ci perdona. I nostri peccati, fatti propri dal Cristo e tolti via con l’atto di amore della sua morte e risurrezione, sono già radicalmente cancellati; in Cristo siamo già perdonati. Con il sacramento della penitenza riceviamo il perdono che già esiste in Cristo, nella sua morte e risurrezione. Siamo perdonati in anticipo, incondizionatamente, da sempre. Nessuno deve disperare. Se l’uomo accoglie Cristo, il perdono è assicurato.
Nel sacramento della penitenza, Dio Padre accoglie il figlio pentito che ritorna a lui, Cristo prende sulle spalle la pecora smarrita e la riporta all’ovile, lo Spirito Santo santifica nuovamente il tempio di Dio e abita più abbondantemente in esso. Infine questo ritorno a Dio si manifesta in una partecipazione rinnovata e più fervente alla mensa del Signore; il fatto che il figlio ritorni da lontano è fonte di grande gioia al banchetto della Chiesa di Dio. Nel sacramento della penitenza siamo abbracciati dalla Trinità e dai fratelli: è una grande festa, una grande gioia. È il lieto annuncio della misericordia di Dio che perdona tutti e perdona sempre.
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