Oggi è la domenica della GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE. Molti la riducono a un appello a favore dei missionari attivi nel terzo mondo, a una richiesta di aiuto per fare scuole, dispensari, pozzi per l'acqua e quant'altro: tutte cause degne di aiuto ma, non bisogna dimenticarlo, esse non esauriscono il compito dei missionari, i quali vanno anzitutto per far conoscere Gesù Cristo.
Siamo invitati a riflettere su quale sia il compito essenziale della Chiesa, che è sintetizzato nelle ultime parole pronunciate da Gesù: "Andate in tutto il mondo e proclamate il vangelo a ogni creatura". Questo mandato non riguarda soltanto preti e frati, né riguarda soltanto i Paesi lontani, dove il vangelo è ancora poco o per nulla conosciuto: per il battesimo, riguarda, tutti i cristiani. Tutti cioè dobbiamo sentirci missionari, testimoni e annunciatori del vangelo in cui crediamo, sia quelli che partono, sia noi che restiamo. In un mondo come il nostro, dove il senso cristiano della vita appare così spesso appannato, è importante che chi invece lo condivide ne sia anche testimone, lo annunci là dove si trova a vivere: in famiglia, nell'ambiente di lavoro, tra gli amici, dovunque; lo annunci con la propria coerenza e quando è il caso anche con la propria parola. Di qui il tema della Giornata di quest'anno: "Ho creduto e perciò ho parlato".