Sono passati sessant’anni da quando noi ragazzetti di allora vedemmo arrivare i primi sacerdoti Guanelliani ad Alberobello: era l’autunno del 1952. Quanti volti, quanti nomi si affacciano alla memoria; personalità diverse ma tutte accomunate dallo stesso carisma di San Luigi Guanella: l’amore verso l’Eucarestia, la fiducia nella Provvidenza e l’attenzione verso i più poveri. Noi fummo i primi ragazzi ma quante generazioni di giovani sono passati dalla Parrocchia di Sant’Antonio e dall’Istituto oltre che i bambini dall’asilo delle suore, anch’esse figlie del grande cuore di San Luigi.
I sacerdoti Guanelliani furono subito ben accolti dalla popolazione della «zona Monti» perché, loro che vivevano ai margini della comunità cittadina, li sentirono vicini e fraternamente solidali. Bisognerebbe citare tanti nomi, ma voglio richiamare al ricordo di tutti almeno i parroci che si sono succeduti: don Vincenzo Altieri (1953-58); don Emidio Di Nicola (1958-65); don Antonio Passone (1965-69) don Alberino D’Alfonso (1969-70); don Anselmo Gandossini (1970-78); don Giacomo Donnaloja (1978-2000); don Fabio Pallotta (2000-2010); …
Che emozione grande abbiamo provato un anno fa quando Benedetto XVI ha proclamato Santo il nostro tanto amato don Luigi Guanella, che quasi cinquant’anni fa era stato annoverato fra i Beati da Paolo VI. Alberobello è immensamente grata a San Luigi Guanella per quello che ha rappresentato e rappresenta per la spiritualità degli alberobellesi e in questi giorni gli dedica una piazzetta intestata a suo nome, a perenne memoria, anche se i santi ormai sono fuori del tempo e dello spazio e non saranno mai dimenticati perché continuano a vivere accanto a noi.
Nardino Ricci