E’ sempre stato un problema e sempre lo sarà, nel senso che non esistono soluzioni immediate ed universali per incoraggiare la partecipazione.
Facilitare la partecipazione alla celebrazione eucaristica, di grandi e bambini, è un’esigenza avvertita con intensità dalla comunità ecclesiale, che già nel documento del Concilio Vaticano II sulla riforma liturgica (Sacrosanctum Concilium) chiedeva di incrementare e migliorare il nostro modo di celebrare l’Eucaristia.
Nei vari documenti che sono seguiti si richiama l’importanza dell’educazione cristiana che deve andare di pari passo con la maturazione e lo sviluppo umano dei ragazzi. Grande incidenza ha la dimensione cristiana della famiglia: «In forza dell’impegno consapevolmente e liberamente assunto nel Battesimo dei loro bambini, i genitori hanno il dovere di insegnare loro gradualmente a pregare, pregando essi stessi ogni giorno con loro e indirizzandoli a dire personalmente le loro preghiere. Se poi i fanciulli così preparati fin dai teneri anni, avranno modo di partecipare con i loro familiari alla Messa, cominceranno a cantare e a pregare nella comunità liturgica e potranno giungere ad una sia pur vaga percezione del mistero eucaristico».
Pur utilizzando alcuni accorgimenti per favorire la partecipazione dei ragazzi come: usare termini ed immagini che più si avvicinano al loro mondo; l’omelia rivolta ad essi; proporgli alcuni servizi e ministeri: fare il chierichetto, preparare prima ciò che serve alla celebrazione, coinvolgerli con dei canti adatti, portare i doni dell’offertorio all’altare … Il problema rimane, sapendo che spesso saper coinvolgere i più piccoli alla realtà cristiana della fede e alla sua celebrazione nel mistero eucaristico è un dono legato al carattere e alla sensibilità personale, sia del sacerdote che presiede la celebrazione, sia dei genitori nel loro ruolo educativo e formativo. Comunque, accanto ai genitori dovrebbero svolgere il loro ministero di aiuto all’educazione cristiana il padrino e la madrina del battesimo, i catechisti, i formatori, gli educatori, il sacerdote e la comunità cristiana stessa.
Soltanto lavorando insieme potremo trasmettere ai nostri figli l’amore per il Sacramento dell’Eucaristia.