Che nell’eucaristia sia in gioco la bellezza di Dio e della vita a Lui donata ci aiuta a comprenderlo San Tommaso d’Aquino, che nella Summa … presenta … il significato propriamente teologico della bellezza. Parlando del Figlio eterno Tommaso coglie nel bello l’offrirsi del Tutto nel frammento.
La bellezza - afferma - si fa presente lì dove la perfezione … si affaccia nella parte: … il Tutto dimora nel frammento in quanto questo si pone come corrispondenza del finito all'infinito grazie alla riproduzione analogica dei rapporti armonici fra le parti; … il Tutto vi si affaccia come movimento che sorge dall'intimo e schiude una finestra verso l'illimitato, … dell'infinito nel finito. ...
Qui il cristianesimo … - mentre aspira a contemplare il Tutto nel frammento - confessa che l'evento della bellezza si è compiuto una volta per sempre nel giardino fuori di Gerusalemme.
Sulla roccia del Calvario sta la Croce della Bellezza: … il Figlio si è lasciato contenere dall'infinitamente piccolo. … Questa estasi del divino è al tempo stesso l'appello più alto che si possa concepire all'estasi dal mondo, … verso il mistero accogliente che è il rapimento della bellezza che salva, reso possibile dall'“abbreviarsi” del Verbo nella carne. Il tutto dimora nel frammento, l'infinito irrompe nel finito: il Dio Crocifisso è la forma e lo splendore dell'eternità nel tempo.
Sulla Croce il … Verbo eterno rivela la Bellezza che salva! E poiché è l’Ultima Cena il luogo in cui, “avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine” (Gv 13,1), è in essa che si offre a noi la bellezza di Colui che è il “bel Pastore”, che dà la vita per le sue pecore (Gv 10,11). Nella celebrazione del memoriale eucaristico il Tutto di Colui che è in persona l’Amore crocifisso e risorto viene a farsi presente nel frammento dei segni, il pane spezzato, il vino versato: perciò l'eucaristia è per eccellenza l’evento della bellezza che salva, il rendersi presente dell’eternità nel tempo, dell’amore Trinità nella storia e nelle storie degli uomini.
In continuità con la tradizione ebraica della benedizione, che Gesù ha fatto propria, la Cena del Signore è azione di grazie al Padre, memoriale del Figlio, invocazione dello Spirito: proprio così, … la Cena del Signore contagia la bellezza infinita, suscitando in chi la vive ringraziamento, adorazione e offerta, educando a relazionare tutto a Dio come alla prima sorgente ed all'ultima patria e ad aprirsi all'accoglienza del dono, che da Lui solo viene. Questo stile di gratitudine e di meraviglia ci libera dalla prigionia di noi stessi e ci schiude alle sorprese della Bellezza eterna…
Di Mons B. Forte al Congr. Eucaristico - Ancona