Parrocchia Sant'Antonio di ALBEROBELLO

Foto14Una delle operette più amate e conosciute di Don Guanella è sicuramente ‘Andiamo al Padre:inviti familiari a ben recitare l’orazione del Pater noster’. Che è l’invito al lettore a recitare con frequenza e fiducia la preghiera che ci ha insegnato Gesù. Ma la sua importanza è dovuta al fatto che contiene i fondamenti della teologia della paternità di Dio su cui si basa tutta la spiritualità guanelliana. Dio, ci viene presentato come Padre buono e amorevole che non vede l’ora di prendersi cura dei suoi figli, soprattutto dei più bisognosi ed emarginati, pronto a soccorrerli in qualsiasi situazione se chiedono. Per noi oggi potrà essere un’idea di Dio scontata, ma per i tempi in cui il Guanella scrive, è una vera novità.

INTRODUZIONE ALLA PREGHIERA DEL PATER NOSTER

Voi pregherete dunque così: Padre nostro, che siete ne' cieli. (Mt 6)

1. Tu ricordi quando pastorello assistevi al gregge; allora il tuo pensiero correva rapido al padre ed alla casa domestica. Tu ricordi quando stesti al banco del negozio e quando sedesti a quello dello studio lontano dal genitore diletto. Anche allora la mente si affrettava in traccia del padre, il cuore accumulava i suoi affetti e le lacrime irrompevano come due fonti dagli occhi. Per ristagnarle tu gridavi: "Il padre è in casa... Presto rivedrò io stesso il genitore diletto". Intanto, dato mano ad un foglio sopra scrivevi con affetto tenerissimo: "Padre, io vo' venire a voi... Non posso più stare senza vedervi". Le tenerezze che tu conservi per il tuo padre terreno ti devono condurre a moltiplicare in te l'amore verso il Padre celeste. In mezzo alle pene della vita pensa pur di continuo: "Il mio Padre e Signore è nel cielo, presto rivedrò lassù il Padre". … Ascolta e ammira.

2. Gesù Cristo nella orazione del Pater ti ha insegnato a pregare per te ed a domandare altresì per i fratelli tuoi. Perciò congiunto a quelli tu supplichi: "Padre nostro e Signore altissimo, tutti i figliuoli vostri vi benedicano, tutti i figli sparsi sulla faccia della terra vengano a voi per abbracciarvi. Noi vogliamo sol quello che volete voi. Dateci, o Padre, un pane per vivere. Concedeteci il perdono delle nostre colpe per esser a voi sempre cari. Assegnateci altresì un campo a lavorare, un ufficio da eseguire, e intanto guardateci che non ci incolga male di sorta. Così sia, o Dio e Padre nostro". Figurati che essendo tu stesso capo di casa o padre di numerosa famiglia, i dipendenti o figli tuoi in ogni giorno della vita e più volte in ogni dì vengano riverenti a tenerti questo discorso, ti pare che ne godresti? Sì, certamente. … Tu quando porgi in alto la tua supplica e che fai intendere al cielo le parti della tua petizione, penso che gli angeli ed i santi del paradiso ti ammirino parimenti.

3. Recitando il Pater noster tu volgi a Dio questo discorso: "Quello che io bramo è che in terra vi lodino e vi amino, come so che vi lodano e vi applaudono in cielo. Dateci un pane per vivere. Noi ci perdoneremo a vicenda per essere concordi a faticare per l'onor della vostra gloria. Signore e Padre, liberateci dal peccato perché presto possiamo giungere a voi nel paradiso"… Or tu recitando il Pater ottieni quella pace e quell'armonia maggiore possibile in terra, che già tu stesso in parte già godi il premio della celeste beatitudine. Sì, sì, ripetilo a te, insegnalo alle famiglie, predicalo alle nazioni che il Pater è domanda divina che porta l'ordine e la quiete universale. Fallo intendere a tutti e tu avrai cambiata questa misera terra in una anticamera del paradiso.

4. Sarà altresì vera anticamera di paradiso per le virtù che adornano i membri della umana famiglia. La virtù che in sé racchiude tutte le altre è la semplicità. …

In una casa che è detta della divina Provvidenza, perché ivi il Padre celeste distribuisce il pane a tremila figliuoli che lo pregano ogni dì, si ricevono tutte le domande che recano la impronta della ingenuità. A chi espone con sincerità di affetto si presta attenzione poco meno che alla voce di Dio. Orbene quest'ammirabile virtù della semplicità è tutta nella celebre domanda del Pater noster. Tu parli al Signore così: "Siate benedetto. Vi amino e vi obbediscano tutti. Dateci il pane della vita. Perdonateci le colpe. Ci perdoniamo noi stessi a vicenda. Liberateci dal peccato". Quando il figlio ricopia in sé le virtù del padre, si forma dei due un sol pensare ed un sol volere. Quando poi conversano, il fanno con famigliarità cordialissima, perché sanno di essere uniti nello amore. Così se tu senti con vero affetto il Pater ti congiungi altamente all’amore del Signore e con ciò tu cresci nella santità di figlio diletto.

5. Non può essere altrimenti. Poiché Gesù venne a porgerti la domanda per ascendere al Padre, ti ha certamente presentato quel di meglio che aveva e che tu potevi possedere. Perciò i santi Padri … Ti esortano a praticarne gli insegnamenti, a studiarne i sensi di ciascuna parte della domanda, perché in sostanza contiene tutto quello che un cristiano può sperare e desiderare da Dio. L'orazione del Pater è come la luce di fanale che ti guida nella notte della vita quaggiù, è come la forza del cibo che rinforzò già Elia a salire fino al vertice del monte santo. La preghiera del Pater è come la destra di Gesù che ti accompagna e che ti corregge. Che tardi dunque tu? Affidati dunque a questo sostegno benedetto e poi sali finché sii pervenuto a vista di Dio Padre nel paradiso beato.

Da Andiamo al Padre di don Luigi Guanella