Per Pasqua partiamo da quel pane spezzato e dato a noi. In quel pane, è custodito il dono che Gesù avrebbe compiuto poche ore dopo, lasciando che l’incomprensione di tanti lo identificasse con l’utilizzo di chiodi a una croce.
Lo aveva detto spezzando il pane che, quell’abbandono estremo era per loro. Soltanto quando impareremo a spezzarci per gli altri saremo vicini alla verità della Pasqua.
Quando ci lasceremo prendere dalla passione per il fratello chiunque esso sia e a lui ci offriremo con un segno di condivisione, proprio come si fa intorno alla tavola imbandita, dove tutto ciò che giunge va diviso tra i presenti, allora la Pasqua avrà fatto breccia in noi, lasciando il segno di una indifferenza superata.
Gesù vuol far Pasqua da noi. Lo abbiamo ascoltato nel lungo racconto della passione secondo Matteo – inviando gli apostoli a preparare per la cena di Pasqua – manda a dire a un tale: “Farò la Pasqua da te”.
Oggi lo dice a ciascuno di noi: ”Voglio far Pasqua da te”. Vuole imbandire la tavola per stare insieme.
La Pasqua è un momento che va preparato e va condiviso insieme non può essere un giorno di solitudine per nessuno. Se siamo pronti a preparare la Pasqua con lui la resurrezione ci ha toccati e saremo disposti a farci spezzare per amore del fratello.
Don Beppe