...continua dal foglio settimanale 530
Chiedendo il battesimo per il loro bambino, i genitori si impegnano a dargli un’educazione cristiana, e a fare in modo che possa crescere nella fede in Cristo.
Ciò suppone che devono parlare a lui di Gesù, permettergli di andare al catechismo e di poter ricevere gli altri sacramenti.
Questo compito ad alcuni fa paura. Ma si rassicurino! I genitori non sono soli, nella trasmissione della fede, saranno aiutati da tutti quelli che li circondano: padrino e madrina, nonni, catechisti.
A questo scopo in parrocchia si fanno alcuni incontri nel corso dei quali sono spiegati i segni del battesimo: segno della croce, acqua, luce, unzione con l’olio, abito bianco; per comprendere il significato di ciò che doniamo al nostro bambino.
Dopo, la crescita nella fede del bambino avviene naturalmente, a partire da quello che essi vivono ed esprimono in famiglia e nella comunità.
La fede non è dissociabile dalla vita. Alcuni genitori sono a proprio agio nell’esprimere la loro fede, altri si trovano a disagio nel trovare le parole per parlare di Dio.
Fondamentalmente, non si tratta di insegnare delle cose su Dio o delle preghiere, ma di far scoprire ai bimbi l’amore di Dio attraverso quello degli altri.
Nei nostri paesi si usa chiamare il padrino o la madrina, compare o comare, pochi sanno però che il termine deriva dal latino cum pater, cum mater, ossia come padre, come madre; ancor più di insieme al padre ed alla madre.
Certo, per essere battezzati, basta un padrino od una madrina, i quali a loro volta, devono essere battezzati e confermati ed avere almeno 16 anni.
Realmente, il padrino e la madrina sono là per essere testimoni del battesimo, in nome della comunità cristiana ed hanno il ruolo di collaborare con i genitori nell’educazione spirituale del bambino.