Parrocchia Sant'Antonio di ALBEROBELLO

Davide Rondoni,,,vedi prima parte

Rappresenteranno, per questo desiderio, l’Italia intera. L’Italia che ha fame di pane, e fame di vita. Che ha fame di senso per l’esistenza. Fame che torce il viso, che sfigura l’Italia. Che la rende fragile, smarrita.

Questi ragazzini mangeranno Gesù, lo prenderanno dentro di loro come l’unico pane che toglie la fame. Perché è la carne del Risorto e noi abbiamo fame di Resurrezione. Suprema spiritualità e suprema materialità del cristianesimo. Antica e futura originalità. Questi ragazzini faranno quello che desideriamo tutti: mischiare al nostro corpo alla nostra vita la Resurrezione.

E tessere la nostra vita con l’energia che viene dall’Amore. Anche se i media non ce li fanno vedere, sarebbe giusto guardare tutti questi nostri piccoli che fanno la prima comunione. Correndo, volando per strade e vicoli, in case e piccoli o grandi ritrovi. Nei loro vestiti, simpatici, eleganti e a volte bizzarri, ma tutti messi con il garbo di chi si prepara a incontrare un grande Ospite.

 

Guai ai genitori e ai catechisti che non fanno percepire ai loro piccoli cosa sta succedendo. E tristi quegli adulti che guardandoli non si ricordano -in questo maggio ferito da crisi e violenze- della loro prima comunione. Che non è solo un rito, non è solo una festa. È il gesto decisivo della intera esistenza. Più di tanti altri che ora sembrano, sui media, i gesti ne­cessari, i gesti per vivere bene, o per scampare da vari tipi di crisi.

Vedendo ora i nostri figli e questi bambini chiari come il vento, noi adulti ci si ricordi di che nutrimento abbiamo scelto per la nostra vita, e per quella dei nostri bambini.                      
Se la vanità, l’oro che arrugginisce nei cuori, le chiacchiere inconsistenti delle ideologie e delle mode. O il corpo di Dio.

DAVIDE RONDONI